Qui di seguito sono riportate alcune citazioni riguardanti le corporazioni di arti e mestieri, le quali sono state identificate in differenti epoche con differenti nomi (vedi: gilda, arti...).
- "La rivoluzione francese provvide a sostituire la rappresentanza per ceti con quella universalistica e individualistica dell'assemblea parlamentare. Proclamò quindi i diritti dell'uomo e del cittadino prescindendo da appartenenze particolaristiche; abolì corporazioni ed enti ecclesiastici e vietò, con la legge Le Chapelier, la costituzione di associazioni operaie (sospettate di far rivivere le corporazioni), aprì infine la strada alla codificazione napoleonica e al diritto eguale." (Massimo Corsale)
Isaac René Guy Le Chatelier |
- "Ma esisteva una potente corporazione di uomini la cui ostilità a Galileo non venne mai meno: gli aristotelici delle università. L'inerzia della mente umana e la sua resistenza all'innovazione sono ampiamente dimostrate non solo, come ci si potrebbe aspettare, dalla parte della massa ignorante – che viene facilmente influenzata una volta che se ne è colpita l'immaginazione – ma presso i professionisti dotati di interessi costituiti nella tradizione e nel monopolio del sapere. L'innovazione costituisce una duplice minaccia per le mediocrità accademiche: essa mette in pericolo la loro oracolare autorità ed evoca la profonda paura che il loro completo edificio intellettuale, laboriosamente costruito, possa crollare." (Arthur Koestler)
Questa storia comincia nel 1295, quando un'ordinanza decretò che i nobili riottenessero i diritti civici, purché appartenessero a una corporazione... (per il racconto completo rimando al seguente link).
Dante in una raffigurazione contenente le tre parti della Divina Commedia (Inferno, Purgatorio, Paradiso) e uno scorcio della città di Firenze |
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